Autoriciclaggio per l’indagata che nasconde una rilevante somma di denaro proveniente da reato nella cassetta di sicurezza intestata al fratello.

Segnalo ed allego la sentenza di legittimità 16044/2023, depositata il 14/4/2023, resa dalla Suprema Corte – sezione seconda penale che, pronunciandosi in sede cautelare reale, ha ritenuto che la condotta dell’indagata che cela in una cassetta di sicurezza intestata al fratello una grossa somma di denaro contante può essere ritenuta responsabile del reato previsto e punito dall’art. 648 ter.1 cod. pen.

Nel caso di specie, secondo quanto si può evincere dalla lettura sentenza in commento, il reato presupposto dell’autoriciclaggio era la circonvenzione di incapace per effetto del quale la prevenuta era entrata in possesso di ingenti somme di denaro, segnatamente dell’importo di euro 160.000,00 rinvenuto nella cassetta di sicurezza. 

By Claudio Ramelli © RIPRODUZIONE RISERVATA.