La Cassazione annulla la sentenza di appello che conferma la condanna per bancarotta distrattiva senza verificare la avvenuta restituzione dei beni in leasing.

Segnalo la sentenza numero 43302/2023 – depositata il 25/08/2023 (udienza pubblica 15.09.2023) resa dalla Corte di cassazione – sezione quinta penale, che si è pronunciata sul tema giuridico della configurabilità del delitto di bancarotta fraudolenta patrimoniale nell’ipotesi in cui venga contestata la distrazione dei beni oggetto di locazione finanziaria.

Nel caso di specie i giudici del doppio grado di merito avevano, concordemente, ritenuto l’imputata – titolare dell’impresa individuale fallita – responsabile del reato fallimentare per la distrazione di alcuni beni ricevuti in leasing.

La difesa dell’imputata interponeva ricorso per cassazione contro la sentenza resa dalla Corte territoriale di Bari, lamentando vizio di legge e di motivazione in ordine alla prova della mancata riconsegna dei beni alla società concedente.

Il Collegio del diritto pur dando continuità al principio di diritto che segue: “È pacifico nella giurisprudenza di questa Corte di cassazione che la sottrazione o dissipazione di un bene acquistato a mezzo di contratto  di leasing configura il reato di bancarotta fraudolenta patrimoniale in quanto essa si sostanzia in un pregiudizio per la massa fallimentare, che resta privata del valore del bene medesimo e, ad un tempo, è gravata di un ulteriore onere economico, scaturente dall’inadempimento dell’obbligo di restituzione alla società locatrice(Sez. 5, n. 15403 del 13/02/2020, Ceravolo, Rv. 279212; Sez. 5, n. 21933 del17/04/2018, Farruggio, Rv.272992; Sez. 5, n. 33380 del 18/07/2008, Bottamedi, Rv. 241397)” nel caso di specie ha ritenuto sussistente il denunciato vizio di motivazione (contraddittoria) in ordine alla prova della mancata riconsegna dei beni alla società di leasing che escluderebbe la consumazione del reato.

By Claudio Ramelli© RIPRODUZIONE RISERVATA